Siamo ovviamente contenti che il titolo di miss Italia, un concorso che ormai, nonostante i tentativi di adeguarlo ai tempi, sta mostrando la corda, (e la prova è costituita dall'impressionante calo di ascolti televisivi), sia andato ad una ragazza del Sud.
Siamo ancor più soddisfatti del fatto che le tre finaliste siano state tutte concorrenti siciliane, a conferma che la bellezza cosiddetta mediterranea riscuote consensi popolari inducendo anche quelli del Nord a preferirle col loro televoto.
Ma un pò d'amaro in bocca ci è rimasto dopo la repentina eliminazione della reggina Erika Romeo, splendida mora, nulla da invidiare alla acese Miriam Leone, eletta dopo un ripescaggio sul cui meccanismo nutriamo qualche perplessità. Nonostante la mobilitazione dei suoi concittadini, la ragazza acqua e sapone che per diversi giorni ci ha sorriso dai manifesti affissi un pò dovunque, non ce l'ha fatta.
Le auguriamo, comunque, di avere ugualmente la possibilità di entrare nel magico mondo dello spettacolo, ma le consigliamo, innanzi tutto, di non tralasciare gli studi e di mantenere un rapporto solido con la famiglia e con la sua città. E' facile cadere nell'illusione che un certo ambiente procura, specie se si è tanto giovani.
Erika, ne siamo convinti, meritava qualcosa di più, ma noi reggini siamo fatalisti e abbiamo il dono della rassegnazione, anche quando ci pare di aver subito un'ingiustizia. Non è detto che chi vince, in qualsiasi ramo della società, in ogni mestiere o professione, sia il migliore. E a miss Italia questo assioma ha avuto spesso conferma. Erika, comunque sia andata, è stato per te un successo.
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