27/06/09

ESCORT A PALAZZO GRAZIOLI, MA NON E' L'AUTO DELLA FORD


Escort è stato il nome d'un fortunato modello di automobile della Ford, una berlina col tetto apribile, la prima ad essere alimentata con benzina verde. L'ho avuta anch'io per qualche anno, prima di "tradirla" con la Fiesta (sono un fordista convinto) e con la C max.
Questa parola viene adoperata, l'abbiamo appreso dalle cronache di questi giorni, da quando è esploso il cosiddetto scandalo di Bari, per indicare le belle ragazze che vengono chiamate per allietare, con la loro presenza, e non solo con quella, le feste dei vip, in mezzo ai quali, ovviamente, non mancano mai i politici, di qualsiasi colore.
Una escort è quella Patrizia D'Addario che sostiene di essere stata pagata per trascorrere una notte addirittura con il presidente del Consiglio, nell'austero palazzo appartenuto ai Grazioli, a due passi da piazza Venezia, escort è pure quell'altra ragazza madre pugliese che, senza essersi concessa, è stata beneficata con diecimila euro, donati da Berlusconi impietosito dal racconto della vita difficile dell'amica della D'Addario, che nel frattempo si preoccupava di scattare foto col telefonino e mettere in azione il registratore.
Non sappiamo come questa squallida storia finirà, tra una intervista e l'altra all'imprenditore Tarantini, diventato amico del premier, del quale ha cercato di conquistare la simpatia facendosi sempre accompagnare dalle escort che, in altre parole, (non saprei trovare un termine diverso) sono delle squillo di lusso, da quattro milioni delle defunte lire a botta.
La magistratura barese, crediamo, abbia ben altro da pensare, che inseguire questo gossip da cortile di caseggiato popolare, in una zona dove le organizzazioni criminali, collegate a 'ndrangheta e Cosa Nostra, sono tra le più agguerrite. Certo, ci sono gli atti dovuti, di fronte a denunce precise per fatti che hanno natura strettamente privata, che sono avvenuti, anzi sarebbero avvenuti, in una privata abitazione, tra l'altro in un periodo in cui Berlusconi non era ancora ridiventato presidente.
Ma voi pensate che i cittadini comuni siano tanto fessi da non sospettare l'inganno, la trappola sapientemente orchestrata?.Il punto è uno solo: riuscire a sapere chi queste escort (la Ford potrebbe anche fare causa) le ha utilizzate, in momenti elettorali, chi ha tirato le fila di questa morbosa campagna mediatica (due o addirittura tre inviati spediti in Puglia dai grossi giornali, alla faccia della crisi) che ha portato allo sputtanamento definitivo (chiedo scusa per il termine, ma è più che mai appropriato) di alcune delle protagoniste per le quali un posto all'Isola dei famosi o dalla De Filippi si troverà sempre.

25/06/09

IL MIRAGGIO DIVENTA REALTA' NELLE OPERE DI FAUSTO D'ORAZIO

Pubblico delle grandi occasioni, l'altra sera, alla galleria di Roberto Delle Fave, in via Festo Avieno, alla Balduina, per la personale di Fausto D'Orazio, che ha proposto alcuni dei suoi ultimi lavori, in attesa di esporli nel corso dell'estate in varie località italiane e anche all'estero.
Oltre all'artista ed all'appassionato gallerista, erano presenti, tra gli altri, Paolo Cristiano, critico d'arte e pittore egli stesso, Tonino D'Amore, Marco Calcagni, Franco Valente, Ugo Pergoli e Barbara Berardicurti, tutti artisti notissimi, il docente dell'accademia di belle arti Robertomaria Siena.
Fausto D'Orazio -scrive Laura Piccinelli nel catalogo- è dominatore della tela, ma lo è anche di se stesso. Non chiedetegli il motivo di una predilezione dei suoi soggetti: per l'artista ritrarre il reale dotandolo di personalissime emozioni, che arrivano però a chiunque, è gesto naturale, spontaneo, che non conosce artifici. Può parlare un cielo, una linea dell'orizzonte? - si chiede la Piccinelli - Certo, se hai dentro di te, e l'artista ce l'ha, il candore dei perenni miraggi: ed ecco che i colori magistralmente impiegati, sfumati, combinati, sanno limitare nello spazio sia il cielo, sia l'orizzonte.
La serata è stata allietata dall'esibizione di Mimmo Ascione, chitarrista di valore, che ha eseguito musiche ispirate dall'arte di D'Orazio, unendo in mirabile sintesi le tonalità dello strumento a quelle dei colori.
Il maestro D'Orazio continua dunque a stupirci, nel continuo rinnovarsi delle sue espressioni pur rimanendo fedele a uno stile che non è facile confondere, trasformando le emozioni del momento in splendide spettacolarizzazioni cromatiche.

23/06/09

AMORI.....POLITICI, QUANDO IL GOSSIP ERA IN CAMICIA NERA


Pomeriggio di grande movimento all'aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino. Mentre aspetto il volo che sta riportando a casa da uno dei sempre più frequenti viaggi all'estero per motivi professionali il mio figlio maggiore, un personaggio cattura la mia attenzione.
Un giovanotto con i capelli lunghi, giacca blu e pantaloni bianchi su scarpe da jogging, spinge velocissimo il carrello coi bagagli, lo segue una bella ragazza in tenuta sportiva: è la coppia del momento, quella che un giorno si e uno no riempie le pagine dei settimanali cosiddetti di gossip. Lui è Stefano Ricucci, noto per essere diventato miliardario assieme al gruppo dei "furbetti del quartierino" che tanto hanno occupato le cronache degli ultimi anni.
Lei è una splendida mora, Deborah Salvalaggio, che nel cuore di Ricucci ha preso il posto della bionda Anna Falchi, già legittima sposa dell'ex odontotecnico di Zagarolo. Non c'è alcun paparazzo in attesa, anche se fanno in fretta a infilarsi su una berlina in attesa, e via verso il loro nido d'amore.
Gli specialisti del gossip in questi giorni sono tutti in Puglia, alla ricerca delle ospiti del presidente del Consiglio per le feste che, stando a quanto si legge ormai ogni giorno, con notizie girate e rigirate, ma con poche vere novità, si concludevano invariabilmente a letto. Una storia ancora tutta da vedere, e da sentire, se a quanto pare ci sarebbero immagini e registrazioni: per ora abbiamo visto quelle di un lussuoso bagno di palazzo Grazioli.
Sono totalmente d'accordo con Vittorio Feltri il quale ha avvertito i moralisti un tanto al chilo (come li definiva Biagi) di stare attenti a scagliare la prima pietra, nel mondo della politica, anche andando indietro negli anni, di storie d'amore clandestine sono stati protagonisti personaggi che hanno fatto la storia del nostro Paese e che sono stati giudicati dagli italiani per quello che sapevano fare fuori dalle camere da letto.
Ricordiamo, uno per tutti, Palmiro Togliatti, che tenne segreta la relazione con Nilde Jotti, evitando accuratamente apparizioni pubbliche in compagnia della procace deputata e lasciando Montecitorio da uscite secondarie, se c'era lei, come quel fatidico giorno di luglio dell'attentato.
Faceva scandalo, ma non se parlava, la situazione di Emanuele Macaluso, che stava con una donna sposata, per arrivare a Bettino Craxi, che pure nell'esilio di Hammamet, si fece raggiungere da Patrizia Caselli, che le fu vicino fino all'ultimo.
Anche al tempo del fascismo, con la relazione tra Claretta Petacci e il Duce, si finiva col tollerare tutte le avventure extra coniugali dei gerarchi, degli uomini più potenti del regime, a cominciare da Ciano, che di Mussolini era il genero.
Il gossip ha una lunga tradizione alle spalle, da destra a sinistra, passando per alcuni cattolicissimi ex Dc, non mi scandalizzerei più di tanto nè conviene, a mio avviso, avviare campagne moralistiche, in pochi potrebbero considerarsi salvi.

19/06/09

MENO TRANQUILLANTI GRAZIE AL DECODER PER I PROGRAMMI DIGITALI

Un oggetto metallico, grande più o meno quanto un libro, sta entrando nelle case di moltissimi romani e degli abitanti di gran parte del Lazio: è il decoder che serve per poter vedere i nuovi canali di mamma Rai che, nella notte, ha disattivato il vecchio sistema cosiddetto analogico per passare al digitale.
Un evento definito epocale, annunciato con grandi squilli di tromba, per l'occasione si sono scomodati tutti i mammasantissima di viale Mazzini, ed hanno chiamato, nel tentativo di far dimenticare, con qualche risata, questa nuova e per molti amara novità, il simpatico Max Giusti.
Una spesa supplementare per le famiglie già alle prese con le difficoltà del periodo, con i conti che è difficile far quadrare, specialmente negli ultimi giorni del mese. Ma anche un problema per la risintonizzazione (la parola viene ripetuta ormai ossessivamente) dei televisori, a meno che non si tratti di quelli, costosissimi, che il decoder ce l'hanno incorporato.
Un aiuto agli anziani che, già col telecomando hanno qualche difficoltà, lo stanno dando i portieri, almeno quelli che sono rimasti in servizio (anche questa è una categoria in estinzione, come quella dei tipografi nei giornali), oppure qualche vicino di casa volenteroso.
Bisogna dire, ad onor del vero, che le amministrazioni locali, con in testa la Regione, (non oso prevedere cosa succederà in Calabria) sono intervenute, erogando un contributo di 50 euro a chi prende una pensione bassa e non potrebbe pertanto permettersi il decoder.
La Rai offre nuovi servizi, che non sono in regalo perchè il canone, a quel che si dice, verrà ritoccato il prossimo anno. Sulla qualità dei programmi, tutto è da verificare. Una cosa è certa, alle coppie d'anziani che la sera si riuniscono davanti a questo focolare elettronico che è la tv, sarà data una possibilità supplementare per non far ricorso ai tranquillanti. Grazie al decoder.

16/06/09

ARTISTI DILETTANTI? NO, HANNO QUALCOSA DI PIU'

Metti quattro artisti per diletto, tre donne e un uomo, che dopo una vita spesa nelle loro professioni, decidono di dedicarsi alla pittura, partendo, come si suol dire, da zero, nella fattispecie da una tela desolatamente bianca.
Ma, in questa loro nuova esperienza, non sono soli, hanno accanto un maestro, uno che il pittore lo fa di professione, Fausto D'Orazio, che colleziona successi in ogni parte del mondo. Pertanto, Maria Lestingi, Enza Di Bruno, Olga Mastronardi e Salvatore De Maria, cominciano qualche mese fa a frequentare lo studio D'Orazio.
Giorno dopo giorno, con infinita pazienza, Fausto che presto diventa per loro un amico, li inizia alle varie tecniche, partendo dall'acquerello, per misurarsi poi con la tempera e l'olio. Le mani diventano meno incerte, i pennelli scorrono con sempre maggiore scioltezza, i paesaggi e le figure prendono corpo, è una vera sorpresa, la loro guida intuisce che, al di là dello spirito dilettantistico, quello dei cosiddetti artisti della domenica, c'è dell'altro.
Eccome, se c'è dell'altro. La prova l'abbiamo avuta visitando, in questi giorni, in via Festo Avieno, alla Balduina, la galleria di Roberto Delle Fave, che ha ospitato la prima "personale" di Lestingi, Di Bruno, Mastronardi e De Maria.
Fausto D'Orazio ha raccolto una quindicina di opere per ciascuno di questi suoi allievi speciali, ed è stato un successo, che ha riempito d'orgoglio chi ha creduto nella "voglia" di fare arte di queste persone.
"Ho solo cercato di avviarli verso la scoperta di un mondo per loro finora sconosciuto, dice D'Orazio, di inculcare il desiderio di trasferire sulle tele sensazioni più che immagini, ed i risultati sono stati sorprendenti".
Certamente, i nostri quattro personaggi, che tra loro hanno stabilito un affettuoso legame anche dopo le lezioni, non si illudono d'essere diventati artisti nella pienezza del termine, un hobby, tanto per impiegare qualche ora del loro tempo, dopo una vita di lavoro, si è trasformato in una passione. La mostra alla galleria Delle Fave, che ospita spesso artisti di grande fama, non è un traguardo, Maria, Enza, Olga e Salvatore, con il loro mentore Fausto, continueranno. Il virus dell'arte li ha contagiati, ormai per sempre, è inutile chiedersi perchè, lo stesso Picasso non è mai riuscito a comprendere, per tutta la vita, cosa fosse davvero quella forza interiore che ti spinge a trasformare le emozioni in capolavori.
Uno dei visitatori della mostra ha scritto sul registro solo due parole, che danno il senso autentico di questa esperienza: credevo....invece.

14/06/09

SCOPELLITI RE DI ROMA, ANCHE SE SOLO PER UNA NOTTE


Ha fatto la sua bella figura, l'altra sera in via Margutta, dove ha ricevuto l'ennesimo prestigioso premio, il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Scopelliti. Ormai il ragazzo è maturato, se la cava discretamente nei discorsi anche improvvisando, insomma, si farà. Intanto, comincia a respirare l'aria romana, ci si dovrà abituare se, come pare, il suo cammino politico lo porterà, tra qualche anno, a Montecitorio.
Nel corso della splendida serata del Modart, la manifestazione "inventata" da Giovannone Morabito, un reggino che nella Capitale s'è affermato, Scopelliti è stato in ottima compagnia: infatti, ha ricevuto il premio assieme al collega sindaco di Roma, e anche compagno di partito, Gianni Alemanno, e al presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, noto anche per essere il fratello dell'attore diventato notissimo nell'interpretazione del commissario Montalbano.
Morabito ha portato sulla scena della strada degli artisti, trasformata in passerella, attori come Michele Placido, Claudio Santamaria, Gianfranco Jannuzzo, e la giovanissima interprete della fortunata serie "I Cesaroni", Alessandra Mastronardi.
Tra i premiati, Emmanuele Emanuele, per la sezione poesia, Jamal Taslaq, per la moda, Philip Rylands, per l'arte, Marco Buticchi per la letteratura e Linda De Santis per il giornalismo. Federica Ugolini e Alessandro Manieri hanno condotto egregiamente la serata, che ha riservato al pubblico delle tante signore eleganti presenti, una sfilata di modelli dello stilista Taslaq, di bijou di Naniski, gli accessori d'arte di Yuki e le borse di Valentina Frontoni.
Il premio Margutta, di cui è presidente onorario il regista Gabriele Salvatores, è stato realizzato dall'artista Angela Pellicanò, anch'essa reggina.
I calabresi "emigrati" a Roma si sono sentiti per una sera particolarmente orgogliosi, e soddisfatto sarà anche l'amico Morabito, che porta in alto il vessillo della nostra regione. Peppe Scopelliti è stato re, anche se per una notte, dimenticando le recenti amarezze d'una campagna elettorale che gli ha riservato qualche delusione.

10/06/09

CROLLA IL PDL A REGGIO, IL POTERE LOGORA ANCHE CHI CE L'HA

Sarà stato l'appiccicoso scirocco di questi giorni ad annebbiare le idee degli elettori reggini e della provincia: fatto sta che per il Cavaliere, cui erano state fatte mirabolanti promesse, dopo la nomina di Giuseppe Scopelliti, detto anche Peppe Show, a coordinatore regionale del Pdl, è finita piuttosto maluccio.
Sarà stato che il buon Giuseppe s'è un tantino distratto, tra un premio e l'altro in Italia e anche all'estero (venerdì 12 riceverà l'ennesimo a Roma) oppure ha pensato che sarebbe bastata la parola, come nella famosa pubblicità d'un confetto lassativo, per convogliare migliaia di votanti entusiasti di affidare le sorti della Calabria in Europa ai vari Pirilli, Pedà e Giacomino Mancini. A proposito di quest'ultimo, folgorato sulla via di Arcore, con qualche pranzetto anche a palazzo Grazioli, credo che suo nonno, il grandissimo politico Giacomo senior, non sia stato tanto tranquillo nella tomba nella quale riposa, dopo una vita da socialista, sempre e comunque.
A quei reggini di buona memoria, alcuni dei quali, mi dicono, lo hanno anche contestato nel corso del comizio di piazza Duomo, saranno tornate alla mente le infuocate giornate della rivolta per il capoluogo, per cui vedere quel giovanottino sorridente accanto a Scopelliti, ha fatto loro un certo effetto.
Facce tristi dei trombati, in attesa di trovare comunque una qualche poltrona, dopo tutto si sono sacrificati per noi, compreso Pirilli, che a Messina ricordano soprattutto per la sua pernacchia in pieno consiglio comunale, quando guerreggiava (politicamente, s'intende) sotto le bandiere almirantiane.
Se li sarebbe fatti tranquillamente altri cinque anni al Parlamento europeo, lui, ma la gente l'ha pensata diversamente e lo ha rispedito d'urgenza a Messina. Una sonora lezione d'umiltà per Scopelliti e i suoi corifei, il potere talvolta logora anche chi ce l'ha.

05/06/09

IL DISAGIO DI VIVERE NELLE OPERE DI VITTORIO FORMISANO

Ancora un appuntamento artistico di grande livello alla galleria Monogramma, in via Margutta a Roma, di cui è titolare il reggino Giovanni Morabito.
S'inaugura, infatti, e resterà aperta fino al prossimo 1 luglio, la personale di Vittorio Formisano, alla quale è stato dato un titolo intrigante "Totem".
Per Formisano, come si legge nel catalogo a cura di Rosanna Fumai, grande importanza riveste il colore. Talvolta è denso e pastoso, qualche altra è liquido e in apparenza trasparente, ma sempre grandi, spaziose campiture diventano la base per l'affascinante realizzazione del suo pensiero poetico. I colori utilizzati assumono consistenza grazie all'uso di materiali differenti come smalti lucidi e compatti, olii stratificati e cristallini, inserti extra pittorici a creare impasti grassi di materia e contenuti.
Sarà possibile visitare la mostra tutti i giorni, esclusi i festivi, dalle ore 10 alle 13, e dalle 16 alle 19,30. In circa dieci anni d'attività, Vittorio Formisano ha lavorato per serie, riproducendo in modo ossessivo i suoi solitari personaggi. Figurine disegnate, talvolta solo abbozzate con apparente crudezza, emergono a fatica da un fondo denso di materia e di memoria e lasciano intravedere teste reclinate, mani indicanti e bocche aperte a urlare parole mute.
E poi, segni, vocaboli incisi nel colore come graffiti, numeri, a segnalare un disagio che è un pò, come dice lui stesso, il disagio di vivere. Lo spazio dell'opera non presenta mai un'immagine con un vero e proprio centro ed una periferia, ma una distesa apparentemente piatta, che sembra quasi suggerire le possibilità di continuazione oltre i margini stessi del dipinto. Poi, ti avvicini, guardi con attenzione, e scopri che sotto, dentro la trama e l'ordito, si nascondono intere frasi, stralci di poesia, versi di un monologo interiore.

03/06/09

INTERROGAZIONE SU NOEMI, CI SAREBBE QUALCOSA DI PIU' SERIO

Ho molta stima per Massimo Canale, il giovane consigliere della sinistra cosiddetta radicale, che spesso in totale solitudine, tenta di fare una severa opposizione al sindaco più amato dagli italiani, Giuseppe Scopelliti, detto anche Lorella, nel ricordo del fortunato slogan d'una fabbrica di cucine componibili.
Massimo, politicamente, è un figlio d'arte, suo padre, l'ingegnere Giuseppe, valente professionista e per anni sagace amministratore, però, non credo avrebbe approvato la più recente iniziativa del figliolo che gli era tanto caro.
Mi riferisco all'interrogazione sulla presunta presenza della tanto chiacchierata Noemi Letizia, due anni fa, quando tra l'altro era ancora minorenne, in riva allo Stretto nel corso d'una delle tante (e assai costose) manifestazioni che, nelle intenzioni dei nostri amati amministratori, dovrebbero contribuire a far risplendere l'immagine della città.
Abbiamo letto la risposta del primo cittadino che, a nostro giudizio, non è una risposta, perchè è vero che il Comune non svolge funzioni di press agent dei vari personaggi che, profumatamente retribuiti, sbarcano ogni estate (ci mancherebbe anche questo!), ma è anche vero che da questo tipo d'iniziative, dalla discutibile valenza artistica, non è che siano arrivati importanti riscontri dal punto di vista turistico.
L'interrogazione di Canale, che pure induce a qualche riflessione, arriva nel momento sbagliato ed ha offerto al Peppe nazionale lo spunto per una difesa del Cavaliere nel pieno della campagna elettorale che sta per concludersi. Se qualche voto in più i candidati alle Europee, dal golden boy Giacomo Mancini jr all'ineffabile Pirilli (sì, ancora lui, purtroppo) riusciranno a raccattare sarà...merito anche di Massimo Canale. Mi dispiace dirlo, ma è proprio così, nulla togliendo alle capacità del giovane consigliere, componente del gruppo d'opposizione alla camomilla.
Ma stiamo allegri, sta arrivando l'estate dei premi e degli spettacoli a iosa, il popolo vuole questo.