22/08/10

MORTE IN CORSIA E ASSURDA VIOLENZA, LA CALABRIA IN PRIMA PAGINA

La Calabria nuovamente in prima pagina, nei giorni di fine agosto con la gente ancora distratta, intenta a consumare gli ultimi spiccioli di vacanza. E ci torna, questa terra tanto bella quanto sventurata, per due episodi, uno di malasanità (tanto per cambiare) e l'altro di violenza, assurda e gratuita. La morte è arrivata in corsia ancora una volta in un ospedale, quello di Lamezia Terme, il grosso centro della provincia catanzarese che non nasconde le sue velleità di diventare Provincia, come se ce ne fossero poche, nel Paese. Eleonora Tripodi, di Santa Domenica di Ricadi, lungo la bellissima costa che da Vibo porta a Tropea, aveva solo 33 anni ed aveva partorito il terzo figlio, una bellissima bambina che purtroppo non conoscerà mai sua madre: la sua storia è simile a quella di altre vittime della sanità "malata" in Calabria, un terribile buco nei bilanci con rare oasi d'eccellenza nel deserto degli sprechi e delle inefficienze.
La sua giovane vita s'è spenta dopo una tragica odissea da una parte all'altra, fino alla tappa finale, quella che non consente il ritorno: ora tutti promettono inchieste ed ispezioni, scattano i messaggi di solidarità, una squallida passerella dei soliti politici che si preoccupano di avere, ancora una volta, un pò di spazio sui giornali, invece di andare a nascondersi.
La famiglia chiede giustizia, la magistratura apre il fascicolo d'indagine, ma forse ci vorranno anni, come è stato per Federica Monteleone (un altro caso che commosse l'Italia) perchè la giustizia, come si suol dire, faccia il suo corso.
Intanto, i mass media riportano l'attenzione, dandogli comunque il solito taglio in negativo (è la nostra vera disgrazia, questa) a questo nuovo caso e ne approfittano per collegarlo, anche se si tratta di cose completamente diverse, con il gravissimo episodio accaduto a Cosenza, dove l'autista di un bus, non si sa perchè, ha ritenuto di aggredire selvaggiamente un anziano, per poi lasciarlo come un sacco vuoto in mezzo alla strada, tra l'indifferenza dei passanti.
Una scena, che ripresa da una  telecamera di sorveglianza, riversata sui canali delle televisioni web, ha fatto inorridire ed ha mobilitato anche i sociologi in servizio permanente effettivo. Certamente, non è questa l'immagine della Calabria che vorremmo fosse proposta, proprio nel momento in cui si parla di rilancio del turismo e di "rivoluzione" nella sanità.
La Calabria nuovamente sulle prime pagine, mentre in ogni dove, anche nei paesi più sperduti, si fanno sagre e si danno premi, su improvvisate passerelle sfilano ragazze sculettanti alla ricerca d'un momento di gloria. Che tristezza!.

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