Viaggiare in camper d'estate è il massimo, per chi vuol scoprire le bellezze del nostro Paese e vivere a contatto con la natura. Un gruppo di turisti che adoperano queste mini case su ruote, adesso dotate di ogni comfort, ha scelto qualche giorno fa di "scoprire" la costa tirrenica, in una splendida giornata di sole, col mare leggermente increspato e d'un azzurro incredibile.
Come non fermarsi alle porte della città, proprio sullo Stretto, con la possibilità di parcheggiare i camper a pochi passi dalla spiaggia, c'è anche parecchio verde, i locali cosiddetti di ristoro sono vicini, insomma, il luogo ideale.
Ma una sgradita sorpresa li attendeva, quando già pregustavano una giornata tutto sole e tuffi: un fetore insopportabile ammorbava l'aria e si mescolava all'acre odore d'un incendio sulla collina con un aereo impegnato a scaricare tonnellate di acqua salata. E' bastato chiedere a qualche raro bagnante, anche lui pronto a chiudere l'ombrellone e andar via, verso posti più...salubri per conoscere il motivo di questa sgradevole accoglienza: in mare scaricava un fiume meleodorante di melma, mentre rifiuti d'ogni genere galleggiavano e si dirigevano, portati dalla corrente, verso la città.
Con un biglietto da visita del genere, ai malcapitati turisti non è rimasto altro da fare che chiedere, via telefono, la disponibilità d'un campeggio sul versante ionico dove, però, non sapevano ancora che sarebbero arrivati almeno due ore dopo. la cosiddetta superstrada ionica, infatti, per via di lavori in corso e del traffico che in estate aumenta considerevolmente, è diventata praticamente impercorribile e chi vuol raggiungere in tempo utile una destinazione, deve partire con larghissimo anticipo. Nei fine settimana, poi, le code sono chilometriche. Mare sporco e viabilità impossibile: con questi "ingredienti" quale futuro per il turismo nella nostra provincia?. Restano le solite promesse e gli annunci, cui seguiranno, come è già avvenuto in passato, le scuse ai forestieri che ci avevano scelto per le vacanze e che, certamente, da queste parti non si faranno più vivi.
Mi permetto di aggiungere una mia considerazione: non sarebbe opportuno effettuare controlli ancor più severi, per impedire questo continuo "avvelenamento" del nostro mare, ricchezza che disperdiamo da incoscienti, prima di pensare a mettere i sigilli a Bandafalò?.
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