20/08/10

IL BLITZ AL LIDO "BANDAFALO'" TANTO RUMORE PER NULLA

La lettura del comunicato stampa col quale si annunciava l'avvenuta "vasta operazione" di controllo delle forze dell'ordine nei lidi della zona di Villa San Giovanni-Cannitello-Porticello, tra i luoghi più suggestivi di quel tratto di costa che prende il nome di Viola, per via del colore che il mare assume, in alcune ore del giorno, aveva destato in me qualche perplessità.
Mi era sembrato esagerato il tono, in rapporto alle scarne notizie che conteneva sui risultati del controllo, che avevano portato a nessun arresto, e solo al ritrovamento di due piccole dosi di "erba" con relativa segnalazione dei consumatori ai sensi di legge. Un eccessivo trionfalismo, che ha trovato eco un pò su tutti gli organi di stampa anche perchè il lido di cui ci si occupava, in particolare, è assai frequentato, da giovani e meno giovani, il "Bandafalò" il cui accesso è libero e gratuito. Paghi, a prezzi "normali" qualche bibita o il panino che consumi, cosa che, in altri posti considerati chic, sul lungomare di Reggio, certamente non avviene. Mi è capitato di sentire, da una radio privata, il "lamento" di chi era stato salassato solo per aver consumato un paio di birre.
Ieri, poi, la lettera a Strill, di una persona che era presente la sera del blitz tanto reclamizzato, e che giustamente il direttore Branca ha integralmente pubblicato. "Bandafalò" è opera di un gruppo di giovani che si recano personalmente in un Paese africano per realizzare opere di utilità sociale, investendo gli scarsi proventi dell'attività estiva, più i loro denari.
I militari hanno parlato di forte odore di cannabis nell'aria e di bottiglie di superalcolici sparse a "deturpare il paesaggio" (la Madonna!!! avrebbe detto Pozzetto) oltre che di mancato rispetto delle norme di sicurezza. Il lettore di Strill che s'è sentito in dovere di inviare via mail la sua riflessione, che mi sento di condividere, ha ricordato quello che in altri posti accade o che è accaduto in occasione di recenti concerti.
Prima di accanirsi sui ragazzi di "Bandafalò", che non conosco personalmente, ma che ammiro per quello che fanno a favore dei  popoli del cosiddetto terzo mondo, cerchiamo di controllare meglio quei locali di divertimento gestiti, in forma diretta o indiretta, come hanno certificato recenti inchieste giudiziarie, dalle cosche della 'ndrangheta che ne ricavano enormi utili.
Non è colpa dei giornali se ora si è aperta una polemica, ma un controllino prima di mettere in pagina "de plano", come dicono quelli che parlano bene, le note stampa di polizia, carabinieri, eccetera eccetera, sarebbe più che opportuno, necessario. Si eviterebbero ingiuste criminalizzazioni ed a pagare non sarebbe solo "Bandafalò".

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