La notizia mi ha rovinato una domenica già difficile, dal punto di vista calcistico, per le sconfitte di Reggina e Roma, le mie due squadre del cuore: ho appreso, infatti, del licenziamento di un giovane collega, Enzo Romeo, ragazzo perbene, che, si può dire, ho visto crescere professionalmente, avendolo avuto come corrispondente nei due quotidiani regionali in cui ho lavorato, prima di meritarmi la pensione e trasferirmi nella Capitale, dove del resto già viveva parte della mia famiglia.
Enzo Romeo, stando a quanto lui stesso m'ha comunicato, e la cosa mi angoscia profondamente, perchè so cosa vuol dire ritrovarsi dalla sera alla mattina senza lavoro, in una realtà editoriale assai difficile qual è quella calabrese, è stato licenziato per non aver superato, il cosiddetto "periodo di prova". Il quotidiano cosentino, che non nomino per non fargli una pubblicità gratuita (il mio blog è seguitissimo, perdonatemi l'immodestia) ha deciso di privarsi di un professionista che lo stesso direttore, quando anche lui militava sotto altra bandiera, aveva sponsorizzato. Tre anni di lavoro non sono considerati un periodo "di prova" sufficiente?.
Mi auguro che gli organismi sindacali facciano il loro dovere, a livello regionale e provinciale, per il resto ci sono gli strumenti previsti dalla magistratura del lavoro. Il collega Carlo Parisi, al quale va la mia stima e, credo, anche la mia amicizia, farà di tutto, ad onta delle maldicenze messe in campo dai suoi, per la verità pochi, detrattori, per tutelare Enzo Romeo ed impedire un atto di prepotenza da parte di editori che si qualificano di sinistra, vogliono riesumare antiche testate comuniste, e mettono un giorno sì e una no, nelle pagine, naturalmente col consenso del direttore, le foto dei soliti noti del centrosinistra, a cominciare dall'ineffabile Loiero, per finire a Minniti, la testa più lucida del Pd, passando per il ganimede cosentino Adamo, noto per la sua love story extra matrimoniale che, per mesi, ha fatto felici gli amanti del gossip.
Il discorso diventerebbe assai lungo, e a Romeo dico di avere fiducia, c'è ogni tanto un giudice a Berlino, anche dalle nostre parti. Da parte mia, tutto l'affetto e la solidarietà possibili.
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