18/10/08

UN'ALTRA BUFALA....COSENTINA

C'è da restare veramente sconcertati di fronte alla leggerezza, chiamiamola così per carità di patria, con la quale certe notizie vengono "sbattute" in pagina e poi regolarmente smentite, come se non fosse accaduto nulla, giustificandosi con un puerile riferimento ad imprecisate fonti ufficiali.
Mi riferisco alla vicenda del signor Lo Giudice, titolare del ritrovo andato letteralmente distrutto qualche tempo fa nello spaventoso attentato di viale Moro, che ha provocato reazioni indignate, prese di posizione, queste sì, ufficiali, salvo poi cadere nel dimenticatoio. Ebbene, Lo Giudice è stato dato per "scomparso" e addirittura, il suo caso, neppure tanto velatamente, è stato accostato a quello di un giovane di Archi, appartenente, secondo i rapporti di polizia, a "famiglia" mafiosa, del quale si teme una tragica fine, con il sistema, d'importazione siciliana, della cosiddetta "lupara bianca".
Certamente non vogliamo gettare la croce addosso ai giovani colleghi, pagati a quattro soldi, del giornale che ha "sparato" la notizia e che è stato costretto, facendoci certo una pessima figura, a rimangiarsi tutto, usando il pretesto delle "fonti qualificate" che avrebbero soffiato all'incauto cronista il colossale bidone, che non è il primo e non sarà l'ultimo, se la nostra conoscenza di qualche personaggio che governa il giornale cosentino non ci inducesse ad essere pessimisti.
Basta leggere attentamente, soprattutto tra le righe, per capire qual è la "scuola" alla quale le giovani leve giornalistiche cittadine vengono allevate.
Non si può far credere, a chi questo mestiere vuol farlo sul serio, e soprattutto esclusivamente, senza impicciarsi in affari, affaroni, mediazioni, trattative, contatti politici, importanti Servizi, che la pagnotta si può guadagnarsela onestamente, facendo altrettanto onestamente il dovere del giornalista, che è principalmente quello di conquistare la credibilità.
Alla prossima bufala, che non è la pizza con la squisita mozzarella campana.

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