09/02/09

MESSINESI, COMPRATE IL PILONE GEMELLO

Mi sono già occupato della vicenda pilone Enel di Santa Trada qualche tempo fa, non risparmiando al giovane assessore provinciale all'ambiente una delle mie solite frecciatine. Ma adesso mi accorgo di essere stato fin troppo clemente, alla luce di quanto sta accadendo in questi giorni dopo che la notizia della vendita a privati è diventata di pubblico dominio.
Stiamo assistendo, infatti, al rituale delle dichiarazioni roventi, dei distinguo politici, delle argomentazioni tipiche di chi altro non può fare che arrampicarsi sugli specchi.
A sentire lorsignori, nessuno era informato di nulla, tutti erano da qualche altra parte e, se qualcuno c'era....dormiva.
Parliamoci chiaro, personalmente non sono contrario alla dismissione di immobili, impianti, caserme e quant'altro che per lo Stato non riveste più utilità alcuna, con la possibilità, in tempi di bilanci magri, di fare cassa. Il problema è la destinazione: siamo infatti scettici sulla "vigilanza" delle istituzioni locali e sugli impegni che vengono presi, adesso che la frittata è fatta, perchè venga combattuta ogni forma di speculazione.
Se al Pilone andremo a pranzo, oppure saliremo in ascensore per ammirare uno dei più straordinari panorami del mondo, oppure se occuperemo le ore serali in danze e concerti, questo non lo sappiamo, anzi ci auguriamo che presto anche dall'altro lato, nella disastrata Messina, ci sia qualcuno che prenda l'iniziativa e comperi anche il pilone gemello.
Altro che Ponte, sarebbero due attrazioni turistiche spettacolari, se opportunamente valorizzate e rese raggiungibili facilmente. Non si getterebbero a mare miliardi di euro per un'opera di regime che farebbe felice il direttore a vita (eterna) Calarco, ma manderebbe in bestia migliaia di siciliani e calabresi.

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