23/01/09

CHE MERAVIGLIOSA AVVENTURA E' LA VITA

La telefonata arriva da lontano, molto lontano, la voce è quella d’un amico che non vedi da tanti anni e che, beato lui, se n’è andato a vivere nella terra dei canguri. Ma anche da laggiù, grazie al web, dannata ma meravigliosa invenzione, mi ha ritrovato, ed è diventato uno dei miei lettori del blog che, da qualche mese, ho aperto, rendendo pubblico il diario delle mie giornate, ora che vivo diviso tra Roma e Reggio.
“Non sai quanto piacere mi procura poterti rileggere, dopo anni, prima lo facevo ogni giorno sui giornali per i quali lavoravi, ora si è riannodato il filo d’una antica amicizia”.
Non nascondo d’essermi un po’ commosso, anche perché questa prima telefonata intercontinentale (certamente ce ne saranno altre) è servita a fare un bilancio di questi anni in cui con il mio amico siamo stati lontani, lui a lavorare sodo in terra straniera, io a concludere anzitempo la mia avventura nella carta stampata, e certamente non per mia volontà.
Mi sono potuto sfogare con una persona che mi ha voluto e mi vuole un gran bene e che conosce come vanno le cose nella nostra terra, nella città dove il grande Nicola Giunta, con versi impareggiabili, descrive il fatalismo e purtroppo il cinismo del reggino sempre propenso a non riconoscere le doti di chi ha in casa, perché, anche “u chiù fissa è assai chiù megghiu i tia”.
In un certo senso, ho fatto come lui, che se n’è andato in Australia, anche se io ho scelto la Capitale, il posto più bello del mondo, dove ogni giorno ti ripaga delle sofferenze passate, senza avere a che fare con invidiosi, ignoranti (analfabeti di ritorno, chiamava costoro il grande Ugo Sardella), colleghi che non aspettano altro per infilarti un pugnale nella schiena, politici parolai e tangentisti da quattro soldi.
Che meravigliosa avventura è la vita, dice Venditti, in una sua splendida canzone, che miracolo dell’uomo poter navigare in internet e senti che il mondo è ai tuoi piedi, la tua voce, che nessuno in alcun modo, neppure un direttore arrogante o il mammasantissima di turno, possono mettere a tacere. Grazie amico mio, ci siamo ancora e ci saremo, se Dio vorrà, ancora a lungo.

Nessun commento: