Sinceramente, non me l'aspettavo. Dopo tanti anni di carriera, momenti esaltanti dal punto di vista professionale, ritenevo di poter dormire tranquillo, come si dice, sugli allori, ora che mi posso godere la meritata, lasciatemelo passare, pensione.
La mia noticina, buttata giù con sentimento, dopo le ore trascorse ad ascoltare Radio Rock, è stata apprezzata da decine e decine di persone che sono "entrate" nel mio blog, e la cosa, non ve lo nascondo, mi ha commosso.
Prima o poi vorrò conoscerli, gli amici di Radio Rock, e potrò parlare con loro anche della mia esperienza radiofonica, essendo stato, nel lontano 1976, quando le emittenti private venivano chiamate "libere", tra i fondatori d'una radio di Reggio Calabria (Touring 104) e per un ventennio anche il direttore.
Ringrazio anche coloro che hanno voluto lasciare dei commenti, li conserverò tra i più graditi ricordi: sappiate, amici di Radio Rock, che dalla indimenticabile notte tra domenica 5 e lunedi 6 aprile del 2009, sono diventato un vostro assiduo ascoltatore. In questa tragica occasione, il cittadino comune, il cosiddetto uomo della strada, s'è accorto di quanto importante sia il ruolo che l'emittenza radiofonica continua a svolgere, nonostante l'incalzare di internet, Facebook e altre diavolerie simili. La radio continuerà a vivere sempre, anche quando i giornali non saranno più in edicola, ma ce li porteremo con noi, su quegli aggeggi complicatissimi che già vedo in mano ai miei figli. Lunga vita a Radio Rock, per me resta la voce d'una notte in cui la natura ha dato all'uomo un avvertimento del quale, nel nostro impegno quotidiano, qualsiasi cosa facciamo, dobbiamo tenere conto. Sperando che, da lassù, qualcuno ci ami.
P.S. Mentre scrivo, un'altra scossa. Penso a quei poveracci dell'Abruzzo e posso solo dire: coraggio!
1 commento:
Nell'impossibilità di rispondere a tutti coloro che hanno parlato di quella notte,vorrei approfittare di questo spazio per un ringraziamento generale.Grazie per quello che è stato detto,grazie per tutto ciò che avete fatto e state continuando a fare perchè senza il vostro aiuto noi da soli avremmo potuto fare ben poco(tra qualche ora partirà la seconda spedizione per l'Abruzzo di quella che è stata ribattezzata la carovana rock).
In conclusione un ringraziamento in particolar modo a Franco Calabrò per averci citati nel suo blog e per il modo in cui l'ha fatto(n.b.:il mio collega si chiama MarGus,non Marco),anche se gli eroi non siamo certo stati noi...
Buon lavoro a tutti ed ancora grazie.
Loredana Liguori,RadioRockRoma
Posta un commento