Sono i giorni delle vacanze tra bollini rossi e neri, con i calabresi emigrati che tentano di raggiungere i luoghi d'origine e i turisti che, purtroppo, maledicono il momento in cui hanno deciso di venire a trascorrere le ferie in Calabria.
Un altro anno è passato e, tranne le scuse pubbliche del governatore Loiero, che almeno fino al momento non si è fatto vivo, nulla è cambiato. Il mare è inquinato, l'acqua potabile scarseggia, la raccolta dei rifiuti non va, i prezzi, in alcune località, sono schizzati in alto, i sequestri di piantagioni di "erba" sono all'ordine del giorno.
Ad ogni stagione, mentre si sta per ore incolonnati lungo il tragitto della Salerno-Reggio, ci si augura che sia l'ultima stazione di un calvario che dura da decenni. Ricordo la visita dell'allora ministro dei lavori pubblici Antonio Di Pietro, con tanto di codazzo di giornalisti, appositamente invitati, ai quali venne dato il solenne annuncio: l'autostrada ammodernata, sarebbe stata pronta entro il 2008. Poi, ci si è accorti che il tracciato andava disegnato ex novo, se si voleva veramente dotare la Calabria e la Campania d'una arteria degna di tal nome. Ad un certo punto, tra un cambio di Governo e l'altro, gli stanziamenti si sono bloccati ed eccoci ad una nuova data prevista, il 2013.
Quattro anni dopo, tanto per gradire, dovrebbe essere inaugurato il Ponte sullo Stretto (di Messina o di Reggio?). Un'altra estate è arrivata, ma per i calabresi tutto è rimasto come dodici mesi fa, esattamente.
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