17/08/09

ARCHI, QUEI TELEFONI MUTI E IL CORAGGIO DEL PRESIDENTE LEO

Il problema della carenza idrica a Reggio non è certamente una novità, da anni la città soffre la sete, anche in periodi non estivi, si va avanti scavando nuovi pozzi, in attesa che il "miracolo" avvenga con il completamento dei lavori di costruzione della diga sul Menta.
Interi quartieri, da un momento all'altro, restano con i rubinetti a secco, come è avvenuto ad Archi nelle ore precedenti la festività ferragostana, ma la cosa sarebbe passata sotto silenzio, o quasi, se non fosse stato per lo sfogo del giovane presidente di Circoscrizione, Leo, raccolto dai microfoni di Reggio Tv e ripreso dagli organi d'informazione.
Quella di Leo è stata una analisi amara quanto spietata della situazione di alcune strutture comunali rimaste sorde ai disperati appelli di chi deve rendere conto alla popolazione esasperata in giornate di grande calura. Tutti in vacanza, telefonini chiusi, senso di frustrazione del presidente Leo, finalmente l'intervento di chi di competenza, ma ugualmente un grave disagio per migliaia di persone.
Reggio città del superfluo e degli spettacoli, anche molto costosi, di mostre le più svariate spacciate per grandi eventi altrove costati molto meno, Reggio che non riesce ad assicurare, nonostante qualche "passerella" con sindaco in testa, il liquido più prezioso. Il reggino è paziente, sopporta, anche se l'acqua, quando c'è, è salata o addirittura emana un fetore insopportabile, la sera, per dimenticare, si va a passeggio sul Lungomare dove la nostra amministrazione ha pensato a far divertire, gratis, i reggini, anche se qualcuno paga, eccome.
Sinceramente sono rimasto particolarmente colpito dallo sfogo dell'amministratore di quartiere, che ha avuto coraggio nello sferrare l'attacco alla "corazzata" di palazzo San Giorgio. Continui così, non avrà la simpatia dei padroni del vapore guidati da Scopelliti, ma certamente il consenso dei cittadini, e non solo di quelli di Archi.

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