19/06/09

MENO TRANQUILLANTI GRAZIE AL DECODER PER I PROGRAMMI DIGITALI

Un oggetto metallico, grande più o meno quanto un libro, sta entrando nelle case di moltissimi romani e degli abitanti di gran parte del Lazio: è il decoder che serve per poter vedere i nuovi canali di mamma Rai che, nella notte, ha disattivato il vecchio sistema cosiddetto analogico per passare al digitale.
Un evento definito epocale, annunciato con grandi squilli di tromba, per l'occasione si sono scomodati tutti i mammasantissima di viale Mazzini, ed hanno chiamato, nel tentativo di far dimenticare, con qualche risata, questa nuova e per molti amara novità, il simpatico Max Giusti.
Una spesa supplementare per le famiglie già alle prese con le difficoltà del periodo, con i conti che è difficile far quadrare, specialmente negli ultimi giorni del mese. Ma anche un problema per la risintonizzazione (la parola viene ripetuta ormai ossessivamente) dei televisori, a meno che non si tratti di quelli, costosissimi, che il decoder ce l'hanno incorporato.
Un aiuto agli anziani che, già col telecomando hanno qualche difficoltà, lo stanno dando i portieri, almeno quelli che sono rimasti in servizio (anche questa è una categoria in estinzione, come quella dei tipografi nei giornali), oppure qualche vicino di casa volenteroso.
Bisogna dire, ad onor del vero, che le amministrazioni locali, con in testa la Regione, (non oso prevedere cosa succederà in Calabria) sono intervenute, erogando un contributo di 50 euro a chi prende una pensione bassa e non potrebbe pertanto permettersi il decoder.
La Rai offre nuovi servizi, che non sono in regalo perchè il canone, a quel che si dice, verrà ritoccato il prossimo anno. Sulla qualità dei programmi, tutto è da verificare. Una cosa è certa, alle coppie d'anziani che la sera si riuniscono davanti a questo focolare elettronico che è la tv, sarà data una possibilità supplementare per non far ricorso ai tranquillanti. Grazie al decoder.

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