05/06/09

IL DISAGIO DI VIVERE NELLE OPERE DI VITTORIO FORMISANO

Ancora un appuntamento artistico di grande livello alla galleria Monogramma, in via Margutta a Roma, di cui è titolare il reggino Giovanni Morabito.
S'inaugura, infatti, e resterà aperta fino al prossimo 1 luglio, la personale di Vittorio Formisano, alla quale è stato dato un titolo intrigante "Totem".
Per Formisano, come si legge nel catalogo a cura di Rosanna Fumai, grande importanza riveste il colore. Talvolta è denso e pastoso, qualche altra è liquido e in apparenza trasparente, ma sempre grandi, spaziose campiture diventano la base per l'affascinante realizzazione del suo pensiero poetico. I colori utilizzati assumono consistenza grazie all'uso di materiali differenti come smalti lucidi e compatti, olii stratificati e cristallini, inserti extra pittorici a creare impasti grassi di materia e contenuti.
Sarà possibile visitare la mostra tutti i giorni, esclusi i festivi, dalle ore 10 alle 13, e dalle 16 alle 19,30. In circa dieci anni d'attività, Vittorio Formisano ha lavorato per serie, riproducendo in modo ossessivo i suoi solitari personaggi. Figurine disegnate, talvolta solo abbozzate con apparente crudezza, emergono a fatica da un fondo denso di materia e di memoria e lasciano intravedere teste reclinate, mani indicanti e bocche aperte a urlare parole mute.
E poi, segni, vocaboli incisi nel colore come graffiti, numeri, a segnalare un disagio che è un pò, come dice lui stesso, il disagio di vivere. Lo spazio dell'opera non presenta mai un'immagine con un vero e proprio centro ed una periferia, ma una distesa apparentemente piatta, che sembra quasi suggerire le possibilità di continuazione oltre i margini stessi del dipinto. Poi, ti avvicini, guardi con attenzione, e scopri che sotto, dentro la trama e l'ordito, si nascondono intere frasi, stralci di poesia, versi di un monologo interiore.

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