05/12/08

LUXURIA AD "ANNOZERO" SPETTACOLO PENOSO

Seguo raramente, e con qualche difficoltà, la trasmissione Annozero di Santoro che, negli ultimi tempi, sentendo evidentemente puzza di bruciato, assume un atteggiamento buonista, preferendo, come ha fatto con Celentano, far prendere, come s’usa dire dalle nostre parti, il fuoco con le mani degli altri.
Ma ho provato veramente un senso di disgusto quando il noto(anche alle questure) trans gender Pasquale Guadagno, in arte Vladimir Luxuria, ha letteralmente aggredito la collega Norma Rangeri, una delle critiche televisive più apprezzate e che lavora per un giornale, il Manifesto, che all’ex (per fortuna) deputato di Rifondazione non dovrebbe sembrare nemico.
La colpa della Rangeri sarebbe stata, ad avviso di Luxuria, che ha potuto smettere di prostituirsi, come da lei stessa (o stesso?) dichiarato, grazie all’elezione in Parlamento, quella di averla definita, a seguito dei comportamenti tenuti sull’Isola dei famosi, “donnetta da ballatoio”.
Una critica, questa della collega Rangeri, che ho condiviso in pieno, io al suo posto sarei stato molto più duro nei confronti di questo personaggio che, lautamente retribuito, ha partecipato al reality che io seguo (ebbene, sì) su Sky, che ritrasmette tutte le puntate in orari diversi.
Non ci rendiamo conto di come gli italiani che l’hanno votata non si siano accorti che dal primo giorno ha assunto atteggiamenti quantomeno ipocriti, palesemente falsi nei rapporti, cattivi nei giudizi, spietati nel tentare di eliminare quelli che, a suo giudizio, avrebbero potuto insidiare il suo pacco di euro.
Adesso, i suoi ex compagni di partito, che dopo il tracollo elettorale, come ammesso dalla stessa Luxuria, l’avevano scaricata, l’hanno trasformata in una icona della sinistra, proponendole di candidarsi alle Europee, nel tentativo di raccattare un po’ di voti che, a mio avviso, comunque, non serviranno ad evitare ai compagni di Rc una nuova batosta.
Paragonare la vittoria del travestito foggiano a quella di Obama, come segnale epocale di cambiamento della politica, mi sembra una cosa tanto assurda quanto disgustosa. Con certi simboli che si sta cercando di rispolverare, gli orfani di Bertinotti, guidati dall’integralista Ferrero e dal gay dichiarato Vendola, non andranno molto lontano.

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