Dunque, il 2008 toglie il disturbo, senza troppi rimpianti, arriva il 2009 con tante speranze ma poche certezze. Tutti sono concordi nel dire che ci attendono tanti altri mesi difficili, si parla di recessione alle porte, anche se da parte di chi ci governa arrivano inviti all’ottimismo, a dare fondo alle ultime riserve, per non fermare i consumi.
Noi crediamo che la virtù stia nel mezzo, che dobbiamo contare sul buonsenso degli italiani e sperare nel tradizionale “stellone” che nel bene o nel male ci ha sempre dato una mano nei momenti più bui della nostra storia.
Si prevede un altro anno nero per quanto riguarda l’editoria: illuminante è la lunga lettera che i componenti il comitato di redazione del Corriere della Sera hanno scritto agli azionisti che avevano preannunciato una “rimodulazione” (quanto è inquietante questa parola!) del piano editoriale, lasciando presagire una politica fatta di tagli.
Certo, il calo della pubblicità è evidente, basta vedere quanto sono “magri” i giornali che, solitamente in questo periodo, erano trasformati in contenitori d’inserzioni. Le vendite, poi, salvo qualche rara eccezione, segnano il passo, per cui addio ai bilanci sostanziosi e bloccati i progetti di nuove iniziative.
In Calabria, poi, la situazione della stampa quotidiana non è certamente incoraggiante: Gazzetta del Sud, Il Quotidiano, Calabria Ora, il Domani, cercano di mantenere le loro posizioni sul mercato. Sospese le pubblicazioni della Provincia cosentina, Il giornale di Calabria è su internet, si è parlato della nascita di un altro quotidiano nell’area dello Stretto, ma tutto s’è bloccato, di fronte alle previsioni di spesa che hanno allarmato i possibili sostenitori dell’iniziativa.
La Gazzetta soffre d’una lenta ma costante emorragia di copie, stando ai dati di Prima Comunicazione, tiene il Quotidiano che però sta pagando a caro prezzo l’idea dissennata di fare un giornale a Roma, un autentico fallimento, e l’aumento dei costi della redazione che è diventata pletorica, certamente sovradimensionata.
Vendite stabili, che da sole basterebbero a garantire il pareggio di bilancio, ma gli editori Dodaro hanno deciso, per evitare il tracollo, di far partire la cassa integrazione a rotazione, in attesa di tempi migliori.
I dati di Calabria Ora, che parevano incoraggianti, segnano adesso cifre in calo e ci pare che il giornale cosentino, troppo appiattito sulle posizioni di una parte del Pd ex Pds (Loiero, Minniti, Adamo) abbia perso gran parte della spinta propulsiva. Non sappiamo fino a quando gli editori saranno in grado di sostenere l’esposizione economica.
Vivacchia, rintanato nel Catanzarese, il Domani dell’intraprendente editore Guido Talarico, che pure, quando aveva lanciato il giornale con velleità regionali, aveva creduto di poter trovare sul mercato una decina di migliaia di copie.
Informazione on line: anche qui siamo ai verbi difettivi, con una eccezione, per Strill.it che Giusva Branca, a prezzo di grandi sacrifici, ha portato su livelli professionali notevoli. Il giornale ha acquistato autorevolezza, ma di soldi ne girano pochi, attorno a Strill si sta formando una nidiata di giovani cronisti veramente in gamba. Ma quali prospettive li attendono? Dio solo lo sa.
Via il 2008, si stappa lo spumante, s’accendono innocui bengala (ma come al solito si ripeterà il rito della stupidità dei botti e dei colpi d’arma da fuoco) e si mangiano lenticchie con la speranza che portino denaro in famiglia.
Ai miei affezionati lettori, agli amici più cari auguro un anno nuovo all’insegna della pace, della salute, dell’amore.
Noi crediamo che la virtù stia nel mezzo, che dobbiamo contare sul buonsenso degli italiani e sperare nel tradizionale “stellone” che nel bene o nel male ci ha sempre dato una mano nei momenti più bui della nostra storia.
Si prevede un altro anno nero per quanto riguarda l’editoria: illuminante è la lunga lettera che i componenti il comitato di redazione del Corriere della Sera hanno scritto agli azionisti che avevano preannunciato una “rimodulazione” (quanto è inquietante questa parola!) del piano editoriale, lasciando presagire una politica fatta di tagli.
Certo, il calo della pubblicità è evidente, basta vedere quanto sono “magri” i giornali che, solitamente in questo periodo, erano trasformati in contenitori d’inserzioni. Le vendite, poi, salvo qualche rara eccezione, segnano il passo, per cui addio ai bilanci sostanziosi e bloccati i progetti di nuove iniziative.
In Calabria, poi, la situazione della stampa quotidiana non è certamente incoraggiante: Gazzetta del Sud, Il Quotidiano, Calabria Ora, il Domani, cercano di mantenere le loro posizioni sul mercato. Sospese le pubblicazioni della Provincia cosentina, Il giornale di Calabria è su internet, si è parlato della nascita di un altro quotidiano nell’area dello Stretto, ma tutto s’è bloccato, di fronte alle previsioni di spesa che hanno allarmato i possibili sostenitori dell’iniziativa.
La Gazzetta soffre d’una lenta ma costante emorragia di copie, stando ai dati di Prima Comunicazione, tiene il Quotidiano che però sta pagando a caro prezzo l’idea dissennata di fare un giornale a Roma, un autentico fallimento, e l’aumento dei costi della redazione che è diventata pletorica, certamente sovradimensionata.
Vendite stabili, che da sole basterebbero a garantire il pareggio di bilancio, ma gli editori Dodaro hanno deciso, per evitare il tracollo, di far partire la cassa integrazione a rotazione, in attesa di tempi migliori.
I dati di Calabria Ora, che parevano incoraggianti, segnano adesso cifre in calo e ci pare che il giornale cosentino, troppo appiattito sulle posizioni di una parte del Pd ex Pds (Loiero, Minniti, Adamo) abbia perso gran parte della spinta propulsiva. Non sappiamo fino a quando gli editori saranno in grado di sostenere l’esposizione economica.
Vivacchia, rintanato nel Catanzarese, il Domani dell’intraprendente editore Guido Talarico, che pure, quando aveva lanciato il giornale con velleità regionali, aveva creduto di poter trovare sul mercato una decina di migliaia di copie.
Informazione on line: anche qui siamo ai verbi difettivi, con una eccezione, per Strill.it che Giusva Branca, a prezzo di grandi sacrifici, ha portato su livelli professionali notevoli. Il giornale ha acquistato autorevolezza, ma di soldi ne girano pochi, attorno a Strill si sta formando una nidiata di giovani cronisti veramente in gamba. Ma quali prospettive li attendono? Dio solo lo sa.
Via il 2008, si stappa lo spumante, s’accendono innocui bengala (ma come al solito si ripeterà il rito della stupidità dei botti e dei colpi d’arma da fuoco) e si mangiano lenticchie con la speranza che portino denaro in famiglia.
Ai miei affezionati lettori, agli amici più cari auguro un anno nuovo all’insegna della pace, della salute, dell’amore.