11/11/08

QUEL PASTICCIACCIO BRUTTO DELL' ALITALIA


L'aeroporto di Fiumicino, in questi giorni, somiglia più ad una bolgia dell'Inferno dantesco che ad uno scalo aereo internazionale con migliaia di passeggeri, immagini di comitive multicolori e multirazziali, insomma ciò che è sempre stato quello che ormai quasi nessuno chiama più l'aeroporto dell'Urbe.
Riuscire a raggiungere la Capitale è come vincere il Superenalotto, il malumore della gente cresce e nessuno di coloro che questa "guerra" stanno combattendo contro chi dovrebbe condurre in salvo la navicella dell'Alitalia in procinto di affondare, sembra preoccuparsi più di tanto.
Le rivoluzioni, nel nostro Paese, ed anche altrove, nessuno è riuscito a farle senza pagare un prezzo a volte pesantissimo. C'è nell'opinione pubblica, bersagliata da un'informazione h 24, la consapevolezza che lo scontro tra i piloti e le altre categorie di lavoratori autonomi che rifiutano l'accordo con la nuova società, finirà con il concludersi non senza spargimento di sangue. Questo rischio, i responsabili della "guerriglia" sindacale in corso, lo hanno calcolato?. Se non lo hanno fatto, allora dobbiamo dichiararci d'accordo con quelli che prevedono un autentico disastro per centinaia di famiglie.
Alitalia, un tempo la compagnia di bandiera per eccellenza, paga i ritardi, gli errori, le sottovalutazioni di chi, in questi anni, con un Governo o con l'altro, ha fatto finta di non accorgersi di quanto stava accadendo. Se, anche faticosamente, si è messa assieme una cordata che, dopo tanti tagli, promette migliaia di nuovi posti di lavoro, diamole il tempo di far....decollare il suo progetto. Gli estremismi non sempre si rivelano positivi, quando sarebbe auspicabile un sereno negoziato. Avere l'opinione pubblica e la gran parte della stampa contro, non giova all'immagine della classe dei piloti e dell'altro personale ancora ostinati nel proporre un muro contro muro con chi, ovviamente, rifiuta il confronto e punta a trattare quando, prima o poi, si romperà il fronte degli oltranzisti. E chi ci rimette in tutto questo gran casotto, se non il viaggiatore, l'utente che, su certe tratte, paga somme rilevanti per un servizio che è l'ombra di quello che, solo qualche anno fa, Alitalia assicurava.

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