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| Edoardo Mollica | 
Ad un mese dalla prematura  scomparsa del professor Edoardo Mollica, continuano le manifestazioni di  cordoglio, con ogni mezzo, che giungono sia alla famiglia che alla  facoltà di architettura. E' grande, infatti, il vuoto lasciato dal  docente, dall'uomo di cultura, dallo studioso appassionato, lui che non  avendo figli, aveva in pratica "adottato" un gruppo di giovani,  accompagnandoli, dopo la laurea, nel difficile percorso della ricerca di  un lavoro, sia in campo universitario, che altrove.
Edoardo  ha lasciato molti "orfani" che, dopo essersi guardati in faccia,  smarriti, hanno ripreso il cammino, continuando nel loro lavoro, così  come il loro prof. avrebbe voluto. Mollica, dietro la sua naturale  bonomia, nascondeva un carattere forte, un modo di porsi nell'attività  di docente del tutto rigoroso.
In  tanti si chiedono se la morte, assurda e tragica, sia stata quella che  il professor Mollica avrebbe "preferito", proprio sul campo, accanto ai  suoi allievi ai quali, come al solito, aveva dispensato le sue  inimitabili "gocce" di saggezza, l'immancabile pipa in bocca. Tra i  tanti amici che ancora non si sono rassegnati a non averlo più accanto,  si cerca il modo per onorarne la memoria, ancora non sappiamo come. C'è  chi pensa ad iniziative culturali, chi a una Fondazione, chi a un premio  per studenti meritevoli.
Certamente,  Edoardo Mollica non sarà dimenticato, il suo ricordo è vivo e presente.  Da parte mia, preferisco farlo con una poesia incisa su una lapide in  un cimitero inglese che reca come titolo "In memoria d'un amico perduto  troppo presto".
Sto in piedi ai bordi della spiaggia.
Un veliero passa nella brezza del mattino
e parte verso l'oceano.
E' là la bellezza, è là la vita.
Lo guardo fino a che scompare all'orizzonte.
Qualcuno di fianco a me dice "E' partito".
Partito verso dove,
partito dalla mia vista.
I suoi alberi sono sempre alti,
il suo scafo ha sempre la forza di portare
il suo carico umano.
La sua scomparsa totale
dalla mia vista è in me,
non in Lui.
E, giusto nel momento in cui
qualcuno vicino dice:"è partito"
ce ne sono altri che
lo vedono apparire all'orizzonte
e puntare verso di loro
esclamando con gioia :"Eccolo".
Questa è la morte
Arrivederci  amico troppo tardi incontrato e troppo presto perduto. Mi piace pensare  così, e forse me l'hai trasmesso tu questo senso della vita che questa  poesia riassume. 
 
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