08/06/11

EDOARDO MOLLICA, AMICO TROPPO TARDI INCONTRATO E TROPPO PRESTO PERDUTO

Edoardo Mollica
Ad un mese dalla prematura scomparsa del professor Edoardo Mollica, continuano le manifestazioni di cordoglio, con ogni mezzo, che giungono sia alla famiglia che alla facoltà di architettura. E' grande, infatti, il vuoto lasciato dal docente, dall'uomo di cultura, dallo studioso appassionato, lui che non avendo figli, aveva in pratica "adottato" un gruppo di giovani, accompagnandoli, dopo la laurea, nel difficile percorso della ricerca di un lavoro, sia in campo universitario, che altrove.
Edoardo ha lasciato molti "orfani" che, dopo essersi guardati in faccia, smarriti, hanno ripreso il cammino, continuando nel loro lavoro, così come il loro prof. avrebbe voluto. Mollica, dietro la sua naturale bonomia, nascondeva un carattere forte, un modo di porsi nell'attività di docente del tutto rigoroso.
In tanti si chiedono se la morte, assurda e tragica, sia stata quella che il professor Mollica avrebbe "preferito", proprio sul campo, accanto ai suoi allievi ai quali, come al solito, aveva dispensato le sue inimitabili "gocce" di saggezza, l'immancabile pipa in bocca. Tra i tanti amici che ancora non si sono rassegnati a non averlo più accanto, si cerca il modo per onorarne la memoria, ancora non sappiamo come. C'è chi pensa ad iniziative culturali, chi a una Fondazione, chi a un premio per studenti meritevoli.
Certamente, Edoardo Mollica non sarà dimenticato, il suo ricordo è vivo e presente. Da parte mia, preferisco farlo con una poesia incisa su una lapide in un cimitero inglese che reca come titolo "In memoria d'un amico perduto troppo presto".

Sto in piedi ai bordi della spiaggia.
Un veliero passa nella brezza del mattino
e parte verso l'oceano.
E' là la bellezza, è là la vita.
Lo guardo fino a che scompare all'orizzonte.
Qualcuno di fianco a me dice "E' partito".
Partito verso dove,
partito dalla mia vista.
I suoi alberi sono sempre alti,
il suo scafo ha sempre la forza di portare
il suo carico umano.
La sua scomparsa totale
dalla mia vista è in me,
non in Lui.
E, giusto nel momento in cui
qualcuno vicino dice:"è partito"
ce ne sono altri che
lo vedono apparire all'orizzonte
e puntare verso di loro
esclamando con gioia :"Eccolo".
Questa è la morte

Arrivederci amico troppo tardi incontrato e troppo presto perduto. Mi piace pensare così, e forse me l'hai trasmesso tu questo senso della vita che questa poesia riassume.

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