Nella Roma pre natalizia, con i negozi ricchi di luci e di colori, sono i giorni del ricordo per i tifosi laziali che, mentre si godono la loro straordinaria posizione di classifica, non possono fare a meno di pensare a due personaggi che, in modo diverso, ma altrettanto importante, hanno legato il loro nome alla società biancazzurra.
Ricorre, infatti, l'anniversario della scomparsa del mister dello scudetto, Tommaso Maestrelli, e di un grande opinionista radiofonico, sfegatato tifoso della Lazio, Gianni Elsner, il "padre" di Radiosei, l'emittente ritenuta l'organo ufficiale della squadra, ma anche un punto d'incontro per la politica, lo spettacolo, l'arte, la solidarietà.
Mi sembra di vederlo, il buon Tommaso, col quale abbiamo condiviso quattro indimenticabili anni a Reggio Calabria, seduto su una nuvoletta proprio sul cielo di Tor di Quinto, con l'inseparabile pipa, mentre segue l'allenamento dei ragazzi che non sono quelli d'allora, un gruppo scatenato mirabilmente raccontato dal collega Guy Chiappaventi nel suo libro "Pistole e palloni".
Al funerale di Maestrelli, vicino a ponte Milvio, quel giorno ormai di tanti anni fa, per la prima volta, tra l'immensa folla, cosa unica per una cerimonia funebre, furono portati vessilli, sciarpe e striscioni, il ricordo del mister che aveva portato i colori biancazzurri così in alto è rimasto, incancellabile, anche in coloro che non lo hanno mai conosciuto.
Gianni Elsner, ad un anno dalla morte, continua a vivere ogni giorno attraverso Radiosei, che ne rimanda in onda spezzoni del suo programma "Te lo faccio vedere chi sono io". L'altra sera, a centinaia sono accorsi al teatro Italia dove è stata organizzata una serata per la raccolta di fondi necessari a sostenere la Fondazione che di Elsner porta il nome e che si occupa prevalentemente dei bambini sudamericani che il notissimo conduttore, ex attore, ex parlamentare radicale, popolarissimo nella Capitale, aveva adottato.
Ai momenti di spettacolo, presenti personaggi che spesso Radiosei ospitava, si sono alternati attimi di vera commozione, Elsner ha lasciato una eredità difficile da cancellare e i suoi ragazzi, come li chiamava, si stanno dimostrando in grado di continuare la sua opera.
Il momento magico della Lazio contribuisce a portare nuovo entusiasmo tra il popolo biancazzurro, sempre pronto a rispondere all'appello, come se Tommaso Maestrelli e Gianni Elsner fossero ancora presenti.
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