11/05/11

L'OMAGGIO DELLA GENTE AD UNA PERSONALITA' DEL MONDO ACCADEMICO NON SOLO REGGINO

I funerali a San Salvatore
La foto, scattata dal collega Rosario Cananzi, che me l'ha amichevolmente girata, dimostra quanto sia stato l'affetto della gente ai funerali di Edoardo Mollica, una delle personalità più in vista del mondo accademico reggino, e non solo, scomparso prematuramente mentre era con i suoi allievi di Architettura, mentre faceva quello che, da tanti anni, era il suo mestiere: impartire il sapere scientifico, ma dare anche lezioni di vita.
La Chiesa di San Salvatore, nel quartiere di Tremulini, a pochi passi dalla Mediterranea, era stracolma, ma le presenze non si limitavano a quelle dei colleghi docenti, degli amici rotariani, degli ex allievi, ma c'era anche la gente comune che Edoardo magari non l'aveva mai conosciuto, ma che è rimasta colpita da questa morte assurda e improvvisa.
Chissà cosa avrebbe pensato Edoardo, se ciò fosse possibile, nel vedere tanti amici raccolti attorno alla bara, semplice, come era lui nella vita: lo immagino con l'inseparabile pipa e il sorriso appena accennato, quel sorriso col quale mi accoglieva quando andavo a trovarlo nel suo ufficio al Pau, sulla finestra aveva messo una piccola pianta di fico d'India.
Sorrideva, Edoardo, quando gli raccontavo della diffidenza del mio ex editore, il cavaliere del lavoro Uberto Bonino, fondatore di "Gazzetta del Sud" nei confronti dei fumatori di pipa. "Hanno un vantaggio, prima di darti la risposta, possono pensarci, mentre portano la pipa in bocca". Bonino era uomo d'affari, sapeva valutare in un attimo chi gli stava di fronte, ha lasciato un'eredità che i successori hanno dimostrato di non saper gestire come avrebbe voluto e chissà come sarà dispiaciuto, lassù, nel regno dei giusti.
Ora tocca a quel gruppo di giovani studiosi che Edoardo Mollica aveva formato, portarne avanti le iniziative, proseguire il cammino, non lasciare inaridire una preziosa sorgente. Ci mancherai.

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