Non vado certo ad unirmi al coro dei moralizzatori un tanto al chilo, come usava definirli Enzo Biagi, che fingono di scandalizzarsi dopo che nelle sale cinematografiche ha fatto irruzione un personaggio già noto per le sue performance televisive, Antonio Albanese nei panni del politico meridionale Cetto Laqualunque.
A leggere i commenti dei soliti personaggi, buoni per tutte le stagioni, che vivono agiatamente navigando in quel mare magnum degli incarichi di sottogoverno, la grande mangiatoia per trombati e parenti eccellenti, noi del profondo Sud dovremmo condannare il modo col quale lo spregiudicato Cetto interpreta il ruolo politico e biasimare la sua concezione della famiglia "allargata" all'amante tollerata dalla legittima consorte.
Ma vogliamo veramente fare finta di non sapere, non vedere e non parlare delle tante situazioni che, dalle nostre parti, sono di pubblico dominio, e che riguardano non soltanto i politici di professione?. Il campo della ricerca è vastissimo, l'elenco sarebbe lunghissimo e varia dal giornalismo al mondo dello spettacolo, dalla classe medica ai grossi professionisti: le separazioni e i divorzi sono all'ordine del giorno, le "doppie famiglie" fanno parte del notorio, come sosteneva il giudice Agostino Cordova, quando voleva riferirsi all'appartenenza ad organizzazioni mafiose di persone che, formalmente, non erano inquisite, ma di cui tutti conoscevano la....collocazione.
E' vero, il Cetto cinematografico supera nell'enfatizzazione di alcuni vizi tipici del politico terrone, il ritratto che ci aveva divertito nelle apparizioni a "Che tempo che fa". Ma da qui a sostenere che in tal modo non solo si mortifica la classe politica calabrese, ma l'intera regione, ci sembra esagerato. I Laqualunque nostrani li possiamo vedere ogni giorno immortalati sulle pagine dei giornali locali, pronti ad intervenire su tutto, promettere, annunciare mirabolanti programmi. Nelle redazioni, poi, trovano facile sponda in ex portaborse (piene) che vengono ricompensati con assunzioni di familiari e amichette, tutto è noto, ognuno ne mormora nei bar e nei salotti, salvo poi ad inchinarsi al passaggio di questi personaggi.
E' questo il mondo che Antonio Albanese ha studiato, prima di fissarlo nei fotogrammi, forzando magari un pò la mano, ma tant'è, lamentarsi non serve, la realtà è sotto gli occhi di tutti, e ne avremo conferma prestissimo, la campagna elettorale è alle porte.
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