Lucia Federico con l'ambasciatore Morabito |
Mattinata ventosa, assieme all'amico Gaetano Labate entro, dopo tanti anni, nella splendida Villa Zerbi per vedere la mostra allestita dalla collega Lucia Federico: lei per prima, splendida cinquantenne, è riuscita a fermare il tempo, e non solo mettendo a disposizione della città la sua collezione privata.
Storia, arte e cultura si mescolano sapientemente e, girando per le stanze della dimora di una famiglia della nobiltà reggina, si ha l'impressione di visitare un castello nella campagna inglese. Perchè fu proprio un intellettuale anglosassone, Sir Henry Cole, che nel 1843, decise di scegliere un nuovo modo d'inviare gli auguri ad amici e familiari, invece di usare la carta da lettera decorata o biglietti da visita su cui applicare motivi natalizi.
Cole si affidò al disegnatore Calcott Horsley, della Royal Academy, che realizzò un cartoncino color seppia raffigurante una famiglia attorno alla tavola imbandita, il tutto accompagnato dalla frase destinata a diventare un classico: "Buon Natale e felice Anno Nuovo".
Questo pezzo rarissimo, assieme a tanti altri "gioielli" che Lucia Federico ha scovato, negli anni, fu stampato in sole mille copie al prezzo di uno scellino. I biglietti augurali cominciarono a diffondersi, in Inghilterra prima, poi negli Stati Uniti e in Europa, solo molti anni dopo. E' infatti, come spiega la stessa Federico, a partire dal 1870 che le Poste smistano milioni di invii al punto da consigliare all'utenza di "spedire presto per Natale".
La mostra, voluta dalla delegata comunale ai beni culturali e grandi eventi, Monica Falcomatà, con la collaborazione dell'associazione culturale Rhegium Urbs Antiqua, ha proposto ai tantissimi visitatori circa tremila documenti in una suggestiva ambientazione inglese ricreata col contributo dell'antiquaria Daniela Ziino Colanino, titolare di Hold House.
Il percorso tematico della mostra, che la curatrice si augura di poter presto "esportare", è articolato per sezioni: dai primi biglietti augurali ai ventagli, i bambini e il gioco, il primo Novecento, le Grandi Guerre, la Natività, Il Natale negli USA.
Non sono mancate le curiosità, come i biglietti dei presidenti americani, da Kennedy a Obama. I visitatori, tra i quali l'ambasciatore nel Principato di Monaco, il reggino Antonio Morabito, hanno potuto ascoltare dischi originali da un grammofono del 1920 messo a disposizione da Giuseppe Nicolò, scoprire la collezione di spille americane di Ninni De Salvo, ammirare il presepe allestito dallo storico Luciano Schepis.
Cento anni di storia del mondo attraverso gli auguri che ognuno di noi ama ricevere e fare, sicuramente un evento che ha onorato la città.
1 commento:
Lucia, glad to see you're doing well. You look lovely. I look back on our time in 1982 at Mount Nardello and truly miss your passion. Tom
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