Sabrina Misseri e il padre Michele: hanno ucciso tutti e due? |
Il cancello in ferro battuto della villetta dei Misseri, ad Avetrana, è ormai entrato a far parte della scenografia d'uno spettacolo che da due mesi va in scena ogni giorno, a tutte le ore, su ogni programma, su ogni radio o tv piccola o grande che sia.
Il tranquillo paese del Tarantino è il set d'una gigantesca fiction scritta giorno per giorno, dopo che si è consumato il dramma della atroce morte d'una ragazzina esile e bionda, che si chiamava Sarah (con la h, che fa tanto moderno) e che inseguiva, come tante adolescenti del Sud, il sogno di andare a vivere altrove.
E' veramente un bel cancello, quello della casa che ora viene chiamata degli orrori, con quel garage che somiglia ad un antro infernale: il fabbro che l'ha costruito vi ha disegnato motivi floreali, da fuori di può vedere benissimo il giardino e l'ingresso della villetta costruita coi risparmi di papà Michele, becchino in Germania per tanti anni, poi agiato coltivatore e proprietario terriero, quello che si dice un gran lavoratore.
Davanti a quel cancello c'è sempre tanta gente, lungo la strada intitolata a Grazia Deledda, oltre alle decine, centinaia, di giornalisti, anche tantissimi curiosi che arrivano da ogni dove, in una sorta di tour turistico sui luoghi del dolore e della rabbia per questa morte che tanto sgomento ha suscitato in tutto il Paese.
La vicenda si Sarah Scazzi terrà banco, come si suol dire, ancora per parecchio tempo, almeno fino a quando non sarà fatta piena luce e saranno chiariti i contorni d'un delitto che un padre ha tentato d'accollarsi da solo, salvo poi, probabilmente perchè in tal senso "consigliato", coinvolgervi l'amata figlia Sabrina.
Certo, viene spontaneo chiedersi perchè lo ha fatto: la sua coscienza lo avrà spinto a dire la verità, oppure con questo gesto intende punire la famiglia che lo avrebbe costretto a compiere un delitto tanto assurdo quanto feroce.
E' accaduto al rozzo contadino di Avetrana, dopo un colloquio col cappellano, d'incamminarsi sulla strada d'una conversione, quasi novello Innominato dopo l'incontro col cardinale nella notte raccontata dal Manzoni?.
Ne vedremo e ne sentiremo ancora davanti a quel cancello e nei salotti televisivi, con psicologi, psichiatri, criminologi che spuntano come funghi, oltre ai soliti personaggi sempre buoni per tutte le occasioni, tipo Sgarbi e la Pivetti. Sono tutti lì, pronti, in attesa forse, perchè lo spettacolo sia completo e l'audience salga alle stelle, che qualcuno decida d'ammazzare qualcun altro davanti alle telecamere e poi andare a confessare a La vita in diretta, o, a seconda dell'orario, a Porta a Porta.
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