Il santuario di Polsi in una immagine dall'elicottero |
La tradizionale riunione dei boss della 'ndrangheta a Polsi, dopo la retata dell'operazione Crimine si è tenuta, si terrà, si sta tenendo in queste ore?. A questo interrogativo non è facile dare una risposta: gli investigatori di polizia, carabinieri, persino gli 007 dei servizi segreti, sono mobilitati da giorni, così come è avvenuto lo scorso anno, "occhi" elettronici controllano i movimenti delle migliaia di persone che, incoraggiate anche da un finale di stagione eccezionale, dal punto di vista meteorologico, rinnovano il loro momento di fede e si recano a pregare davanti alla statua della madonna della montagna.
Anche se decine di capi e gregari sono tuttora ospiti delle patrie galere, compreso il Crimine, quell'Oppedisano ai più pressochè sconosciuto, ci saranno nuovi rappresentanti delle famiglie mafiose del Reggino che, usando maggiore prudenza e cambiando i luoghi d'incontro, non lasceranno che scompaia una usanza perpetuata nei decenni, sin dai tempi in cui il mitico maresciallo dei carabinieri Giuseppe Delfino, detto massaru Peppe, inviava i suoi rapporti scritti a mano su quanto nei giorni della festa, accadeva a Polsi.
L'anno scorso, gli uomini delle forze dell'ordine inviati nel cuore dell'Aspromonte, per seguire i movimenti degli 'ndranghetisti provenienti dai vari centri della provincia, non credettero alle loro orecchie quando gli anziani capibastone, che avevano preso in mano le redini delle cosche, per compiere un generale riassetto, che nessuno, visto il loro carisma, avrebbe osato mettere in discussione, ne parlarono liberamente e fu così che venne fatta luce sulla nuova geografia della 'ndrangheta del Reggino.
Una fatale imprudenza, che ha consentito alla magistratura di mettere assieme le tessere d'un vasto mosaico criminale e far scattare l'operazione che ha riportato alla memoria dei cronisti d'una certa età (e ahimè, anche della mia) l'impresa del questore Carmelo Marzano, mandato nel profondo Sud per dare una "mazzata" a coloro che si erano permessi di tentare il sequestro d'un politico.
Al giovane collega che mi pone la fatidica domanda: ma, secondo te, quest'anno, la riunione di Polsi c'è stata?, rispondo senza esitazione sì. Ne avremo, forse, conferma tra qualche tempo, se i segugi di polizia e carabinieri, avranno "fiutato" le tracce di coloro che hanno rimpiazzato gli "amici" carcerati e che da loro, hanno ricevuto gli ordini.
Una cosa è certa: a Polsi si sono sempre prese decisioni importanti, bisognerà sapere se stavolta prevarrà la linea diciamo moderata, o la belva ferita reagirà alla maniera forte. Auguriamoci che ciò non accada.
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