A quasi due anni dalla nascita di questo blog che tanti amici continuano affettuosamente a seguire, ormai nel pieno d'una estate che s'annuncia caldissima, e non soltanto dal punto di vista atmosferico, sono tante le cose che mi vengono in mente, tante quelle che vorrei dire ma non posso perchè il bavaglio è d'obbligo, e non perchè lo impone una legge che del resto ancora non c'è.
Il vecchio cronista porta dentro di sè l'archivio che nessuno al di fuori di lui può aprire, i segreti d'una vita passata a raccontare i drammi dell' umanità dolente, tra un'esperienza editoriale e l'altra.
Mi viene in mente un piccolo elenco di cose che vorrei accadessero, che NON accadessero, che sicuramente accadranno, ma forse resterà soltanto un pio desiderio.
Vorrei, in primo luogo, che un bavaglio se lo mettessero tutti quei politici che ogni giorno, grazie anche alla compiacenza di colleghi, diciamo così, distratti o soltanto pigri, infarciscono le cronache con le loro dichiarazioni, quale che sia l'argomento, l'importante è apparire.
Vorrei, poi, che il presidente tuttofare della Reggina ascoltasse i consigli che il buon Gianni Baccellieri gli dà dai microfoni di Radio Touring. Spero che la sua seguitissima trasmissione all'ora di pranzo continui, per tutta l'estate, è l'unica voce seria nel panorama di lecchini in servizio permanente effettivo.
A proposito, voglio ringraziare Baccellieri che l'altro giorno, mi ha ricordato, assieme ad altri, tra coloro che diedero vita alla radio ora la più seguita, e che anni dopo contribuirono a salvarla. Rifarei tutto, l'abbiamo lasciata in buone mani.
Vorrei che l'inchiesta giudiziaria di cui tanto s'è parlato in questi giorni, raggiunga la Meta che gli uomini del dottor Pignatone si sono prefissata, cioè scoperchiare il calderone delle commistioni mafia-affari-politica, e anche, aggiungo io, giornalismo sporco, perchè anche in questa sventurata categoria di cui faccio parte c'è parecchio marcio.
Vorrei che tutto fosse chiaro, per evitare generalizzazioni e caccia alle streghe indiscriminata, il rischio è di rafforzare nel loro "prestigio" personaggi che definire chiacchierati è eufemistico.
Vorrei un'estate più sobria, nel rispetto dell'austerity imposta dal Governo, che non si parli, come è accaduto in questi anni, d'una Calabria sprecona, tutta feste e premi, musica a suon di milioni e sagre all'insegna del più vieto provincialismo.
La lista dei desideri sarebbe lunghissima, mi fermo, non prima d'aver rivendicato il mio diritto alla parola scritta, il bavaglio, lo dico chiaro, dopo una vita spesa a raccontare, sempre e comunque la verità, non me lo faccio mettere.
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