Sono una settantina gli aspiranti giornalisti professionisti, su circa 400 candidati, che non hanno superato la prova scritta degli esami d'idoneità che si sono svolti il 6 scorso a Roma. Le due commissioni, presiedute dal magistrato, della Corte d'Appello, dottor Lucio Mario D'Andria, hanno completato la correzione degli elaborati e ieri, nella sede dell'Ordine nazionale, presente il segretario Enzo Iacopino, sono state aperte le buste coi nominativi di coloro che hanno sostenuto le prove d'esame consistenti in una sintesi d'un articolo scelto tra due tratti da quotidiani nazionali, un questionario su norme tecnico-giuridiche, e un articolo sulla base di tracce varianti dalla cronaca allo sport, allo spettacolo, alla moda, alla politica estera, al sindacale.
Le commissioni hanno assegnato il voto massimo allo scritto, sessanta sessantesimi, a un candidato del Veneto. Per il resto, solo in pochi hanno superato la soglia del 50. Numerosi i futuri giornalisti che affronteranno tra un mese circa le prove orali partendo dal minimo, cioè il 36.
I commissari giornalisti sono affiancati da magistrati di Tribunale, Corte d'Appello e Procura indicati dai vertici degli uffici giudiziari: il ruolo di segretario generale delle commissioni è svolto dal dottor Vincenzo Lucrezi.
Ormai da un paio d'anni, le sessioni d'esame, grazie ad una autentica "rivoluzione" che Iacopino ha portato nell'organizzazione, sono quattro e non due come in passato, che avevano la caratteristica di essere pletoriche, per il gran numero di candidati.
La qualità degli elaborati, salvo rari casi, non è stata certamente eccezionale, adesso occorrerà verificare agli orali il grado di preparazione di tanti giovani, parecchi dei quali frequentano le scuole di giornalismo autorizzate; sono presenti anche alcuni freelance e praticanti di lingua tedesca.
L'elenco ufficiale degli ammessi sarà reso noto lunedì sul sito dell'Ordine nazionale.
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