Per l'Anagrafe si chiama Genoveffa Neri, ma per tutti è Genny, la giovanissima poetessa di Pellaro, allieva del primo liceo scientifico che, da anni, invece del solito diario cui le ragazzine da poco diventate adolescenti affidano i loro sogni, le speranze, le sensazioni dell'età più bella, preferisce farlo con i versi.
Le sue sono, soltanto in apparenza, liriche che sanno di freschezza, di sentimenti genuini e lasciano intravedere una vena ancora tutta da esplorare. Genny Neri è cresciuta in una famiglia dai sani principi, in compagnia di tre fratelli, sotto le tutela della mamma Pina e del papà Vincenzo, instancabile lavoratore.
Ai miei lettori voglio proporre due delle poesie che questa ragazza, che si affaccia al mondo degli adulti, e mostra una maturità insolita per la sua età, ha composto perchè sono certo che di lei sentiremo parlare.
Vi si coglie una profondità di sentimenti tutta ancora da esplorare, mentre i primi turbamenti sono il segnale del trapasso tra la fanciullezza e l'adolescenza, la cosiddetta età difficile, anche se per Genny non è così.
MAGICA SERA
Incontrarti per caso
in una magica sera.
Ho cominciato
a sognare,
a piangere,
a sorridere,
a pensare.
Momento soave
che non mi fa fare a meno
del tuo dolce sorriso,
àncora della mia vita.
PER UN ATTIMO
Per un mese ti ho sognato,
per un giorno ti ho guardato,
per un attimo non ho smesso
di amarti,
per un attimo
ho sperato
che durasse per l'eternità.
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