11/05/09

LUCIO BATTISTI AD ISCHIA, NEL RACCONTO DI ANNA MARIA CHIARIELLO


Io e Lucio Battisti siamo nati nella stessa città, Rieti, ma lì non ci siamo mai incontrati anche se, in tempi diversi, abbiamo frequentato le stesse scuole elementari.
Che fossimo concittadini lo avrei scoperto molti anni fa, proprio ad Ischia, la meravigliosa isola che frequento fin da quando ero ragazzo e, trascorrendo l'estate in casa dei nonni materni a Pozzuoli, erano quotidiane le mie visite, viaggiando, senza pagare biglietto, sui ferry boat.
Battisti, allora pressochè sconosciuto, venne a cantare in un locale dal nome curioso, il "Rangio fellone", che ha visto passare i più grandi artisti, nel corso di serate indimenticabili.
Questa esperienza artistica del Battisti prima maniera è stata ora raccontata dalla collega del TG5 Anna Maria Chiariello, che ad Ischia vive, in un libro che, con la prefazione di Peppino di Capri, è stato presentato giorni fa nel salone dell'hotel Punta Molino, che s'affaccia sulla splendida baia dominata dal castello aragonese.
Era un Battisti acerbo, quello che anch'io sentii cantare, accompagnato da un piccolo complesso, e in quell'occasione ebbi modo di scambiare qualche parola con lui e seppi essere nati nella stessa città. Lui, per la verità, non fu molto espansivo, ma era il suo carattere, e non me ne preoccupai molto.
Per anni, e lo faccio ancora, la sua musica mi ha accompagnato, durante il lavoro, nei lunghi viaggi in auto, alla radio che porto sempre con me, regalo d'uno dei miei figli.
C'erano gli ischitani che, allora, come me, avevano sentito il Battisti poco più che adolescente, e che hanno avuto l'occasione per ricordare i tempi in cui sull'isola verde approdavano artisti di fama internazionale. La Chiariello ha voluto cogliere questo aspetto della vita del riccioluto interprete di straordinari successi, che hanno fatto ballare e innamorare intere generazioni.

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