Il blog, oltre ad essere una "tua" finestra sul mondo, ti consente di conoscere, anche se soltanto via web, persone che, nella vita, non riusciresti mai ad incontrare, e ti accorgi, quando per motivi familiari o professionali, prendi qualche giorno di pausa, di come i lettori, ormai sempre più numerosi, sentano la mancanza delle modeste riflessioni che da un paio d'anni offriamo alla valutazione degli appassionati internauti.
Che grande invenzione internet, dovunque ti trovi non perdi mai il contatto con le realtà nelle quali vivi e, nel mio caso, il Lazio e la Calabria, essendo ormai da tempo un "emigrato" di lusso, come amiamo definirci noi calabro-romani in occasione di amichevoli incontri sotto il Cupolone.
Leggendo le cronache aggiornate si può dire minuto per minuto degli ormai numerosi quotidiani web abbiamo appreso, oltre alle ormai solite notizie sull'assalto che la magistratura sta dando alle organizzazioni criminali, della vera e propria pioggia di finanziamenti che sarebbero in arrivo, in particolare nella città di Reggio Calabria e nella sua provincia.
E' un susseguirsi di dichiarazioni, conferenze stampa, presentazioni varie, un balletto di milioni di euro che riempirebbe di gioia i calabresi e farebbe loro guardare al futuro con rinnovate speranze. Ma c'è un però: tra due mesi si vota per le amministrative, comunali e provinciali e la cosa, per chi negli anni ne ha sentite e viste di cotte e di crude, puzza un pò.
Facciamo un esempio per tutti: la strada a scorrimento veloce o "direttissima", come venne chiamata in origine, che dal rione Gallico di Reggio Calabria, in pochi minuti, dovrebbe portare gli amanti della montagna a Gambarie d'Aspromonte.
Dopo aver appreso che, finalmente, tra il compiacimento generale, con solita ondata di dichiarazioni da destra a sinistra passando per il centro, i soldi per completare la strada tanto attesa ci sono, ho scartabellato nel mio archivio, ed ho trovato un fascicoletto un pò ingiallito. Dentro, qualche foto datata di Gambarie, uno schizzo tracciato da qualche ingegnere, un articolo con relativa intervista al sindaco di Santo Stefano in Aspromonte, dottor Giuseppe Poeta.
Il giornale era "Il Nuovo Sud", settimanale nato per volontà dell'armatore Amedeo Matacena e diretto da Ugo Sardella, mio maestro alla Tribuna del Mezzogiorno, il testo potrebbe andar bene anche al giorno d'oggi, soltanto che è stato scritto nel 1970.
Naturalmente, vogliamo essere ottimisti ad ogni costo ma temiamo seriamente che, passate le elezioni, tutto torni come prima, coi tempi biblici necessari agli elefantiaci apparati burocratici di Provincia e Regione per dare il sospirato via libera all'appalto.
Euro come noccioline, migliaia di assunzioni di giovani disoccupati, la primavera che incombe dovrebbe, stando a quanto i nostri sorridenti politici, con in testa il presidentissimo Giuseppe Scopelliti, passare alla storia come quella in cui la Calabria sentì arrivare, come avrebbe scritto Leonida Repaci, il "suo" giorno.
Le cosiddette grandi opere, con in testa il ponte sullo Stretto, portano lavoro e benessere, ma sollecitano gli appetiti delle temibili famiglie mafiose che, purtroppo, ancora imperano sul nostro territorio. Riusciremo a tenerle lontane dal "tesoro" che lo Stato ha messo a disposizione di quel lembo di terra ballerina, e dei suoi generosi ma sfortunati abitanti?.
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