19/05/10
SANTORO LASCIA LA RAI, MA PER LUI LA CRISI NON ESISTE
"Ad essere perseguitati, ci si guadagna".Questo il commento, un pò acido per la verità, di Bruno Vespa alla notizia della "separazione consensuale" milionaria di Michele Santoro dalla Rai.
Certamente, il Vespone nazionale non dovrebbe scandalizzarsi, visto quando guadagna ogni anno vendendo i suoi reportage "porta a porta", ma se le cifre riportate dai giornali relative all'accordo che Santoro avrebbe raggiunto col direttore generale Masi sono veritiere, c'è da rimanere quantomeno sconcertati, nel momento in cui i morsi della crisi si fanno sempre più duri, tanto da costringere il Governo ad una "manovra" che si preannuncia terribile per le tasche dei malcapitati contribuenti, in special modo quelli a reddito fisso.
Se per togliersi dalle scatole Santoro e il suo "Annozero" la Rai ha deciso di sborsare una barca di soldi, proprio nel momento più nero per la stampa quotidiana e periodica e per l'editoria in genere, la cosa deve far riflettere e richiedere, a nostro modesto parere, una reazione a livello aziendale, degli organismi sindacali di categoria, di tutto il mondo dell'informazione.
Tantissimi soldi senza chiudere la porta definitivamente ad un personaggio scomodo, mentre decine, centinaia, di giornalisti lavorano per poche centinaia di euro, senza prospettive.
Porto la mia esperienza personale di commissario agli esami di Stato per il riconoscimento del titolo di giornalista professionista: tanti giovani colleghi, alcuni dei quali davvero dotati, ma senza "sponsor" politici o d'altro genere alle spalle, rischiano di non trovare spazio. Invece, basta essere figlio di, amante di, appartenente a determinate "cricche" (perdonateci l'uso del termine, ma è di attualità)per accomodarsi su comode poltrone, magari in quegli Enti dove gli sprechi tanto denunciati dal ministro Brunetta continuano.
Alla Regione Calabria, mi dicono, i nuovi starebbero facendo esattamente come i vecchi, forse anzi peggio, per quanto riguarda la comunicazione istituzionale. Ma tornando al caso Santoro, ai colleghi della Fnsi, dell'Usigrai, degli Ordini interessati, mi permetto di suggerire: non sarebbe il caso di fare uno sciopero ad hoc, magari assieme a quello per la legge sulle intercettazioni?.
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