I romani l'aspettavano dal 2005, quando sulla Capitale erano caduti pochi centimetri di neve. Ma quella di oggi avrà certamente richiamato alla memoria, specialmente di quelli più avanti negli anni, la famosa nevicata del 1956, immortalata nella splendida canzone portata al successo da Franco Califano e dall'indimenticabile Mia Martini.
Uno spettacolo inomparabile, il bianco manto ha cominciato ad avvolgere i quartieri più in alto, come ad esempio le zone di Monte Mario, Camilluccia, Trionfale, intorno alle otto e mezza, quando il traffico è in uno dei momenti di punta e i ragazzi che andavano a scuola ne hanno approfittato per due "pallate" prima d'entrare in classe.
Ma sono stati in tanti che, con la scusa del freddo, non sono entrati ed hanno preferito riunirsi nei bar a far casino, dopo tutto un evento del genere chissà quando capiterà di nuovo.
Roma è diventata, specialmente nelle pinete e lungo il Tevere, come una delle città nordiche, lungo la tangenziale le auto, contrariamente al solito, procedevano lentamente, nessuno se lo è voluto perdere questo spettacolo.
Roma era tutta candida, tutta pulita e lucida, cantava Califano, e allora non c'era certo lo smog di adesso, sia benedetta la neve, che ci farà respirare meglio. E intanto, per gli amanti dello sci, s'annuncia un fine settimana d'eccezione, il Terminillo è a pochi minuti, e poi il Gran Sasso e le altre mete abruzzesi. Si dice che la bianca coltre (all'Ansa ci vietavano di usare questo termine) porti bene, sotto la neve pane, dicevano gli antichi. Che sia un buon segno per questo 2010 partito all'insegna di scandali, tensioni politiche e crisi inarrestabile?. Io ci credo.
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